Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

9/21/2015

Mia figlia, mio nonno e la settimana più lunga dell'anno.


Esattamente una settimana fa, Gnoma ha iniziato la prima elementare. Era emozionata come raramente l'ho vista, occhio lucido e bisogno di vicinanza, di contatto, mio e di C.
Con il suo grembiule bianco e lo sguardo di chi coscientemente va incontro ad una nuova esperienza. Per la prima volta, direi: che iniziare il nido e la materna non comporta la stessa dose di aspettative e la stessa lucidità nel prevedere difficoltà o paure. Eppure è andata, seria e concentrata, rassicurata dalla sua amica e dal suo amico della materna, anche loro chiamati nella 1A. Confortata da due maestre empatiche, sorridenti ed accoglienti. Orgogliosa di ogni conquista: l'entrata da sola, il primo pranzo, i lavoretti sul quaderno, il diario da farmi firmare. Grande e ancora un po' piccola, bellissima e dolcissima, piena di domande e di certezze, il mio amore che cresce. Ora inizieremo a vedere l'effetto che fa stare seduti, dover prestare attenzione, ricevere dei giudizi. E io la guardo e la ammiro e mi concentro, per non perdere nessun segnale e nessun bisogno. Perché adesso si che lo senti, che stai mettendo mani e cuore sulla sua formazione, sulla persona che diventerà, sulle possibilità che avrà. Ah, se lo senti.

Esattamente una settimana fa, mio nonno ha cominciato a non star bene. Aveva già da qualche giorno stanchezza e difficoltà a respirare, ogni tanto. Ma poi l'ogni tanto è diventato spesso, e lui ha cominciato ad allentare la presa. Lui, che i suoi 98 anni li ha festeggiati con una torta com scritto -2. Lui che camminava per ore, verso il Tevere o fin su al Gianicolo. Lui goloso e sportivo come pochi, appassionato di praticamente ogni disciplina esistente, ex tennista e sempre pronto alla battuta. Lui tenace e testardo. Lui che ha incassato la perdita di una figlia e della moglie. Lui, che da ieri è in ospedale e ora sto andando da lui, sperando di riuscire a salutarlo e di non piangere davanti a quello che lui ha chiamato i "nemici che bussano alla porta".

La settimana più lunga dell'anno.
E oggi inizia l'autunno.

9/10/2015

Il venerdì utile: cose belle per pance belle


Premessa fondamentale: due figlie sono il massimo impegno che io e Lui siamo in grado di affrontare, emotivamente, fisicamente, psichicamente, economicamente, ecc. ecc.

Ammiro incondizionatamente le famiglie numerose, ma no, il tris non fa per noi. 
Detto questo, mi capita spesso di ripensare alle mie due pance abitate. All'emozione del test - ricordo le date precise di entrambi- e alle millemila domande e paranoie delle prime settimane.
Quando ero incinta di Gnoma, nel 2009, la tecnologia mammica era nettamente diversa da quella di oggi. Ma già allora amavo spulciare il web e appoggiarmi a siti e forum per il calcolo delle settimane, del mio peso e di quello dell'abitante della pancia, dei progressi, delle cose da fare: insomma, quando sei al primo giro hai l'impressione di entrare in un mondo parallelo, sconosciuto e immenso.
Avevo all'epoca un cellulare "normale", non la meravigliosa appendice con la mela morsicata senza la quale adesso sarei una donna nel delirio. Non avevo app al mio servizio ma, se le avessi avute, sono sicura che sarebbero diventate le mie migliori amiche già allora.
Per cui, se per caso avete iniziato ora la vostra avventura mammesca o state vivendo quello tsunami fisico, emotivo ed ormonale che gli sprovveduti chiamano semplicemente gravidanza, ma anche solo se avete aperto più o meno consapevolmente i  lavori, allora vi do un consiglio: scaricate l’App Diventare Mamma. Non vi preoccupate, non è una di quelle app splatter in cui vi sembra di essere perennemente sul lettino del ginecologo. Non ha neanche quel sapore da rubrica della posta del cuore tutta smelensa tipo viva le mamme, il mestiere più bello del mondo, sarà tutto bellissimo e splendidissimo ecc. ecc.
È un compendio di consigli e strumenti che ti permettono di avere info semplici e sintetiche su alimentazione, attività fisica, cose da fare e (irrinunciabile) tutte le evoluzioni magiche che avvengono dentro di te settimana dopo settimana.
O nel caso i lavori siano in corso, un calcolatore basato sul tuo ciclo per i giorni più "utili" (anche se, come dire, la parte divertente si può ripetere serenamente anche nei giorni inutili, che tanto fa sempre bene!).
Ci sono anche delle funzioni per creare cartoline e messaggi condivisibili via sms, mail o social. Questa funzione usatela però solo se non avete appena svegliato vostro marito per un involtino primavera alle 3 del mattino o se non avete appena pianto con i singhiozzi in ufficio perché è finito il caffè. Amici e parenti potrebbero non cogliere l'ironia, abbiate pazienza!
C'è poi la possibilità di creare un video con le immagini dell'evoluzione panzica. Ecco, non scartatelo. Anche se siete timide, insicure, o vi vedete gonfie e sfatte, fatelo. Non so se la pancia vi mancherà, poi, ma vi posso giurare che andrete a riguardarvi quelle immagini e quei video. Anche solo per essere sicure che quell'essere alto, chiacchierone, testardo, bellissimo ed esilarante che tra qualche anno vi ritroverete davanti sia davvero stato lì dentro  prima. (E se posso dire, quelle immagini lì condividetele, ma non troppo. Sono un tesoro prezioso, intimo, il cui valore infinito va protetto e custodito con cura dalle uniche persone che possono dargli il valore enorme che merita).

Insomma, il mio consiglio principale dal momento in cui il test positivo si affaccia nella vostra vita e fino a quando i vostri pargoli non saranno ultra ventenni è sempre questo: fatevi aiutare!
Cominciando anche da una app, certo: che sia come questa però, utile ma anche un po' ironica, che a prenderci sul serio siamo bravissime da sole e in certi momenti una risata sarà l'unica arma per sentirvi in salvo.
Sotto una carrellata delle funzioni che io avrei usato in continuazione, e i link per scaricare la App.

Dedico questo post alla mia amica panzuta da poco e sono troppo felice per lei, che sarà una mamma eccezionale. Brava, divertente e con outfit sempre coordinati! 






*Post realizzato in collaborazione con Nestlé Materna


LINK UTILI:

Download diretto Ios
bit.ly/Nestlè-App-Ios-MKT

Download diretto Android




Io e la mia amatissima Panza, versione due




Questa funzione la potrei usare sempre, anche senza Panza!




9/07/2015

Meno sette. Le elementari si avvicinano.




Manca una settimana – il countdown è iniziato al rientro dalle ferie e ce lo ripetiamo puntualmente ogni mattina, prima ancora che Gnoma metta i piedi giù dal letto: “mamma oggi quanto manca??”.
Il grembiule ce l’abbiamo, l’astuccio anche, il diario ce lo daranno a scuola che lo hanno preparato i bimbi, insieme ai “grandoni” della quarta elementare, il giorno della visita alla scuola. I libri li abbiamo prenotati, per i quaderni aspettiamo istruzioni dalle maestre.
L’emozione l’abbiamo stipata in vari ripiani del cuore e della mente, pronta ad esplodere il prossimo lunedì quando il suo grembiule nuovo e appena stirato si confonderà in mezzo agli altri e lei inizierà la sua nuova, lunga e speriamo preziosa avventura di studentessa.
Negli stessi ripiani si affacciano anche preoccupazioni e propositi. Del tipo: speriamo che le maestre e/o maestri siano bravi, competenti, appassionati, un minimo affettuosi, accoglienti e lungimiranti. Troppo? Speriamo che abbiano energie e voglie di andare oltre il minimo sindacale, nonostante in molti casi quello che loro ricevono è, per l’appunto, il minimo sindacale. O anche: speriamo che trovi almeno un paio di amiche/amici anime gemelle, di quelle che ti fan venir voglia che sia lunedì per rivederli, che se ci studi insieme ti diverti, che se ci giochi insieme impari. Insomma quegli amici che poi magari a 40 anni siete l’uno il padrino dei figli dell’altro, come C. e il suo amico storico, conosciuto per l’appunto sui banchi di scuola.
Propositi miei, soprattutto: di starle accanto e insegnarle l’amore per il sapere, la curiosità, l’orgoglio di saper fare e di vederlo riconosciuto. Di non spazientirmi, di incoraggiarla, di capirla anche quando sarà diversissima da me. Di condividere con lei la soddisfazione e la fatica. E anche di lasciarla sbagliare, di darle il tempo di imparare da sola sia i concetti, che i modi per apprenderli. Vorrei lasciarla fare i compiti da sola, che lo so già che è perfettamente in grado e non ha bisogno di una quasi 40enne stanca dal lavoro per provarci. Vorrei non intervenire nelle sue dinamiche di amicizia e relazioni. Vorrei non essere una di quelle madri che appena l’insegnante le vede arrivare prega che suoni l’allarme antiincendio. Vorrei non difenderla per principio pur proteggendola sempre: vorrei vederla, insomma – con occhi obiettivi. A cuore, ma un minimo obiettivi.
Insomma inizia un lungo viaggio, per lei e per noi, che piano piano cambierà routine ed equilibri. E come ogni lungo viaggio, ci prepariamo con curiosità e trepidazione alla partenza, sapendo che comunque vada, salite e discese, non potrà che arricchirci e farla – farci – crescere.

E no, non è una lacrima, figurati, mi dev’essere entrato qualcosa nell’occhio.






Zaino Invicta

Grembiule OVS

9/04/2015

Il venerdì utile: Arts&Foods alla Triennale




Scena: sabato pomeriggio, rientrati dalle ferie. Sole, voglia di uscire, modalità vacanze/esplorazione/curiosità ancora attiva, bimbe in forma e allegre, pennica fatta. La prospettiva delle solite due ore al solito parchetto rende me e C. insofferenti e annoiati, e mentre usciamo lui ha un lampo di genio: andiamo in Triennale! C’è la mostra Arts & Foods! Tralasciando i cinque minuti impiegati a spiegare a MiniGnoma cos’è una mostra e in particolare che non è la femmina del mostro, sale l’entusiasmo e l’allegria.
La Triennale di Milano, di per sé, è un posto speciale, per noi e per loro: immersa nel parco, con il suo marmo e i suoi scaloni enormi, e con il suo bagno per bambini in cui Gnoma può andare da sola e MiniGnoma addirittura prova l’ebbrezza di togliere il pannolino.
La mostra, gratuita se in possesso dei biglietti di Expo, è articolata in tre sezioni, in ordine cronologico. Spiega e illustra l’evoluzione del rapporto con il cibo tramite quadri illustri e oggetti come posate, arredamenti, utensili. Tantissimi, bellissimi, spaziano dalle forchette alla carrozze alle cucine da campo. Ci sono anche delle sezioni solo per bambini, con ingresso ribassato per impedire l’accesso ai grandi: unico difetto convincere le Gnome ad uscirne. Alla fine c’è uno spazio a parte dedicato a Cucine & Ultracorpi, che tramite un tunnel da astronauti porta a sale con passaggi tematici dal ghiaccio al caldo e dagli odori ai rumori, molto di impatto sia per noi che per le pupe. Con tanto di cunicoli con video di cartoni a tema.
Capitolo a parte merita il giardino, con installazione gigante e la meravigliosa fontana I Bagni Misteriosi di De Chirico tirata a lucido, un invito senza età alla fantasia e all'immaginazione.
Ci siamo sentiti turisti affascinati a due passi da casa, ci siamo lasciati trasportare senza guardare l’orologio, ci siamo divertiti e ci siamo sentiti arricchiti.
Bello, consigliatissimo, una di quelle cose che ti fa sentire orgogliosa di farne parte, di vivere in questa città. Unica pecca, nel percorso, le proiezioni di film di vario genere e epoca, di cui alcuni molto violenti che hanno un po’ turbato la Gnoma - ma che sono stati velocemente dimenticati tra hamburger giganti e case di pane!





I Bagni Misteriosi

La Montagna di Cracker (aka il paradiso di Minignoma)

Da notare il logo per terra!

9/01/2015

Il mio settembre. I miei propositi e le sue elementari.





1 settembre.

E’ un attimo. Le giornate sembrano lunghe, ti rilassi, ti distrai, e poi invece tra un castello di sabbia, un aquilone che vola, una canzoncina e un tuffo a bomba ti ritrovi di nuovo in città, con i pantaloni lunghi e la pelle secca.

Il 1 settembre è come una poesia, la conosci e ogni volta ti dà quell'emozione, quel sapore lì. L’odore dei quaderni intonsi, il crepitio di fogli bianchi, la voglia di cose nuove per sancire che si ricomincia, che quella serenità che senti te la vuoi portare dietro, custodire e coltivare. Il freschino della mattina e della sera che ti pizzica le braccia, i sandali ancora ma poi ti penti, il mal di gola che si affaccia e la voglia di vestiti pesanti. Le giornate che si accorciano, le prime foglie secche, i bentrovati e la voglia di raccontare e rivivere le settimane passate. Le battute per far finta di non essere stanchi, di non sapere che tra due settimane saremo di nuovo frettolosi e affannati.

Eppure ogni volta ci provo, con i buoni propositi di settembre. Con le cose che so da sempre e quelle che ho imparato, per mantenere un equilibrio nuovo e sereno. Alcuni propositi riguardano me, altri la mia famiglia, altri ancora il lavoro e poi la casa, e poi anche il blog, lo scrivere. Stimoli e speranze mescolate insieme, con quel briciolo di coscienza che ti obbliga a rendere l’elenco fattibile, realistico almeno un po’.


E poi le grandi novità, le piccole rivoluzioni: prima fra tutte, l’inizio della prima elementare della Gnoma. Non sto qui a disquisire sulla follia di far iniziare le scuole il 14 settembre costringendo famiglie intere ad acrobazie e sperpero di denaro ed energie, ma celebrerò questo 1 settembre 2015 con una delle cose più emozionanti a cui riesco a pensare: l’acquisto del grembiule per la mia piccola ragazza, che tra poco leggerà, scriverà, farà i compiti, e inizierà a scoprire il mondo dei grandi. Che sia un viaggio leggero, per lei, che sappia entusiasmarla e incuriosirla; che sia un viaggio condiviso per noi, per starle vicino e accompagnarla, lasciandola sbocciare e scegliere senza perdere né la strada né la sua unicità.



© 2011 - 2012 - 2013 - 2014 Cappuccio e Cornetto. Design and development by La Designerie.