Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

9/07/2015

Meno sette. Le elementari si avvicinano.




Manca una settimana – il countdown è iniziato al rientro dalle ferie e ce lo ripetiamo puntualmente ogni mattina, prima ancora che Gnoma metta i piedi giù dal letto: “mamma oggi quanto manca??”.
Il grembiule ce l’abbiamo, l’astuccio anche, il diario ce lo daranno a scuola che lo hanno preparato i bimbi, insieme ai “grandoni” della quarta elementare, il giorno della visita alla scuola. I libri li abbiamo prenotati, per i quaderni aspettiamo istruzioni dalle maestre.
L’emozione l’abbiamo stipata in vari ripiani del cuore e della mente, pronta ad esplodere il prossimo lunedì quando il suo grembiule nuovo e appena stirato si confonderà in mezzo agli altri e lei inizierà la sua nuova, lunga e speriamo preziosa avventura di studentessa.
Negli stessi ripiani si affacciano anche preoccupazioni e propositi. Del tipo: speriamo che le maestre e/o maestri siano bravi, competenti, appassionati, un minimo affettuosi, accoglienti e lungimiranti. Troppo? Speriamo che abbiano energie e voglie di andare oltre il minimo sindacale, nonostante in molti casi quello che loro ricevono è, per l’appunto, il minimo sindacale. O anche: speriamo che trovi almeno un paio di amiche/amici anime gemelle, di quelle che ti fan venir voglia che sia lunedì per rivederli, che se ci studi insieme ti diverti, che se ci giochi insieme impari. Insomma quegli amici che poi magari a 40 anni siete l’uno il padrino dei figli dell’altro, come C. e il suo amico storico, conosciuto per l’appunto sui banchi di scuola.
Propositi miei, soprattutto: di starle accanto e insegnarle l’amore per il sapere, la curiosità, l’orgoglio di saper fare e di vederlo riconosciuto. Di non spazientirmi, di incoraggiarla, di capirla anche quando sarà diversissima da me. Di condividere con lei la soddisfazione e la fatica. E anche di lasciarla sbagliare, di darle il tempo di imparare da sola sia i concetti, che i modi per apprenderli. Vorrei lasciarla fare i compiti da sola, che lo so già che è perfettamente in grado e non ha bisogno di una quasi 40enne stanca dal lavoro per provarci. Vorrei non intervenire nelle sue dinamiche di amicizia e relazioni. Vorrei non essere una di quelle madri che appena l’insegnante le vede arrivare prega che suoni l’allarme antiincendio. Vorrei non difenderla per principio pur proteggendola sempre: vorrei vederla, insomma – con occhi obiettivi. A cuore, ma un minimo obiettivi.
Insomma inizia un lungo viaggio, per lei e per noi, che piano piano cambierà routine ed equilibri. E come ogni lungo viaggio, ci prepariamo con curiosità e trepidazione alla partenza, sapendo che comunque vada, salite e discese, non potrà che arricchirci e farla – farci – crescere.

E no, non è una lacrima, figurati, mi dev’essere entrato qualcosa nell’occhio.






Zaino Invicta

Grembiule OVS

2 commenti:

  1. Noi o meglio lui comincerà mercoledì e leggendoti dev'essere entrata qualcosa nell'occhio anche a me!! 😜

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