1 settembre.
E’ un attimo. Le
giornate sembrano lunghe, ti rilassi, ti distrai, e poi invece tra un castello
di sabbia, un aquilone che vola, una canzoncina e un tuffo a bomba ti ritrovi
di nuovo in città, con i pantaloni lunghi e la pelle secca.
Il 1 settembre è
come una poesia, la conosci e ogni volta ti dà quell'emozione, quel sapore lì.
L’odore dei quaderni intonsi, il crepitio di fogli bianchi, la voglia di cose
nuove per sancire che si ricomincia, che quella serenità che senti te la vuoi
portare dietro, custodire e coltivare. Il freschino della mattina e della sera
che ti pizzica le braccia, i sandali ancora ma poi ti penti, il mal di gola che
si affaccia e la voglia di vestiti pesanti. Le giornate che si accorciano, le
prime foglie secche, i bentrovati e la voglia di raccontare e rivivere le
settimane passate. Le battute per far finta di non essere stanchi, di non
sapere che tra due settimane saremo di nuovo frettolosi e affannati.
Eppure ogni volta
ci provo, con i buoni propositi di settembre. Con le cose che so da sempre e
quelle che ho imparato, per mantenere un equilibrio nuovo e sereno. Alcuni propositi
riguardano me, altri la mia famiglia, altri ancora il lavoro e poi la casa, e
poi anche il blog, lo scrivere. Stimoli e speranze mescolate insieme, con quel
briciolo di coscienza che ti obbliga a rendere l’elenco fattibile, realistico
almeno un po’.
E poi le grandi
novità, le piccole rivoluzioni: prima fra tutte, l’inizio della prima
elementare della Gnoma. Non sto qui a disquisire sulla follia di far iniziare
le scuole il 14 settembre costringendo famiglie intere ad acrobazie e sperpero
di denaro ed energie, ma celebrerò questo 1 settembre 2015 con una delle cose
più emozionanti a cui riesco a pensare: l’acquisto del grembiule per la mia
piccola ragazza, che tra poco leggerà, scriverà, farà i compiti, e inizierà a
scoprire il mondo dei grandi. Che sia un viaggio leggero, per lei, che sappia
entusiasmarla e incuriosirla; che sia un viaggio condiviso per noi, per starle
vicino e accompagnarla, lasciandola sbocciare e scegliere senza perdere né la
strada né la sua unicità.
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