Una delle cose buffe di questa seconda gravidanza è stata la sua dimensione social-virtuale.
Quando sono rimasta incinta della Gnoma ho troncato qualsiasi espressione digitale di netto, fino a mesi dopo il parto. Un po' (molto) per scaramanzia, un po' (poco) per questioni di tempo, priorità, organizzazioni varie.
Invece stavolta è stato diverso. Ho aspettato le prime, delicate settimane che mi hanno vista anche allettata e dotata di poco simpatica dote di progesterone, e poi ho fatto outing. Qui, e su twitter. Mi si è aperto un mondo: soprattutto un mondo di colleghe di pancia, con cui condividere il cammino, lento e veloce insieme, di Panze in crescita, insieme a chili, doloretti, pensieri e emozioni varie. Penso a MammaJewel di Baby a Bordo, che proprio ieri ha regalato alla sua famiglia e al mondo la piccola Greta. Penso a Ricomincio da Quattro e a Virginia di Allegribriganti.it, insonni come me. E penso a quel mondo meraviglioso che è Nina Cerca, che per lei questo viaggio è ancora più speciale e intenso. E' buffo: sul mio profilo Facebook non ho mai menzionato, né direttamente né indirettamente, la gravidanza. Le persone che ti conoscono a volte fanno più paura: colleghe o conoscenti che hai incautamente tra i tuoi contatti, le cui energie negative spaventano più dell'ignoto.
E' stato bello avere questo canale di sfogo, in cui potersi aprire anche nei momenti più in salita. E' liberatorio, e incredibilmente utile. Come un caffè al bar con le amiche storiche, anche se il caffè ognuna se lo beve a casa sua. E sarebbe bello riuscire davvero ad incontrarsi tutte, prima o poi, al MammaCheBlog o in qualche parte del mondo abbastanza grande da accogliere Panze, ExPanze, carrozzine, bimbi grandi e cuori grandissimi.
Ed è stato bellissimo ieri sapere della nascita di Greta. Eravamo in tante, lì, a fare il tifo. Adesso sembra più vicino anche l'arrivo di MiniGnoma. Che qui non si vede l'ora, anche se siamo alla 37esima settimana e ancora ne mancano, di giorni. Ho voglia di vedere lei, di togliermi dal cervello il punto interrogativo di come andrà il parto e di come riusciremo ad organizzarci con la Gnoma quando inizieranno le contrazioni, voglia di sentirla e respirarla e amarla fuori da me, voglia di vedere queste due sorelle insieme, faccia a faccia, cuore a cuore. Voglia di non aver più paranoie su movimenti, gonfiori, acidità e sintomi vari, che le ultime settimane sono un tripudio neuronale di scenari catastrofici, soprattutto durante le interminabili notti in cui mi giro e rigiro come un criceto (un criceto molto grosso per altro) in gabbia.
E lo so che 3 settimane sono poche. E che poi sarò stancherrima. E che mi serve questo periodo per riposarmi, e magari anche per andare dal parrucchiere che ho un festival di capelli bianchi in testa. Ma la gravidanza è un viaggio lungo, molto lungo. E come in tutti i viaggi lunghi, alla fine l'unica cosa che ti risuona in testa è questa: "ma quanto manca????".
