Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

1/14/2014

Imperfetta ma anche no. La mia fashion week.

Ogni volta, mi succede. Da dieci anni abbondanti, che non è proprio pochissimo. Ogni volta che inizia la settimana della moda mi chiedo cosa c'entro io, alla fin fine. Mi immagino queste giovani ragazze tutte in tiro, che magari hanno il loro fescionblog e che sanno sempre cosa mettere per essere di tendenza. Che conoscono i brand che spopoleranno tra qualche mese, che fanno la fila per saldi e limited edition, che ritagliano i loro look preferiti dai magazine internazionali e si fanno le selfie in ascensore anche in tuta che tanto sono sempre cool. Me le immagino magre, col capello lungo e lucido, curato, con un makeup naturale e impeccabile. Mi immagino quanto vorrebbero lavorare in un'azienda come la mia: fashion weeks, bei prodotti, le stagioni, le campagne, le cover. Hanno ragione, si appassionerebbero. Non so per quanto eh, che ogni lavoro perde la sua poesia dopo un paio di annate di dejavu, ma insomma avrebbero pane per i loro denti e immagini per i loro social.
Poi ci sono io. Mamma di due figlie di cui una ottomesenne che gattona quindi mi strema di giorno e che sta mettendo i denti, credo 20 tutti insieme visto che di notte rogna ogni paio d'ore e quindi mi strema anche di notte. Io che non sono mai stata quella con le gambe lunghe e secche, al massimo quella col bel sorriso. Io che amo sentirmi carina ma faccio shopping saltuariamente e solo se con una congiunzione astrale ed emotiva favorevole. Io che corro dalla mattina alla sera e che ho la borsa con calzini, fazzoletti, leccalecca, agenda e cellulari, e quintali di scontrini forse qualcuno anche in lire. Io che mi trucco sempre uguale. Io che mi lascio ispirare dalle emozioni e non dalle mode. Io che a volte sono impeccabile e a volte tutta da rifare. Io che mi sento un pesce fuor d'acqua in mezzo a tutti quei dettagli giusti al posto giusto. Io che ho sempre troppo da fare e troppo da dire, che non so tacere e fare la misteriosa, io che sono disordinata e appassionata.
Io che non mi ricordo visi e nomi, che le pr non le so fare a meno che non si tratti di marito, parenti o amici.
Ecco, io in queste occasioni proprio mi sento non adatta. Imperfetta e inadatta. Però poi sento l'adrenalina delle cose da fare. La voglia di farle bene. La passione per quelle piccolezze che fanno la differenza. L'occhio allenato. Sento l'esperienza e anche forse la capacità, perché no.
E allora penso che va bene così. Che lascio che la front row la popoli qualcun altro, qualcuno in grado di mantenere la piega del capello e il blush sulle guance. Io mi tengo le dita sul blackberry, le telefonate, le mail, i pensieri veloci e l'ansietta che ti fa correre. Mi tengo il backstage, e vado a dormire stanca, stanchissima, ma con la sensazione di aver fatto qualcosa, di non essere stata a guardare.

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