Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

1/26/2012

Perchè siamo qui?? Una domanda, quache risposta, una proposta.

Ieri sera, mentre C. dopo avermi coccolata con tonno al sesamo e barbabietole fritte si guardava meritatamente la partita, io giravo un po’ per il Web. Ho letto i miei blog preferiti, ne ho scoperti di nuovi, alcuni bellissimi e che mi hanno rapita, altri meno. E mi sentivo circondata da tutte queste mamme blogger, così mi sono chiesta – ma perché? Perché anche io? Perché anche loro? Non ho LA risposta, ma qualcuna me ne è venuta in mente, ovviamente personalissima e discutibilissima.
Se voi avete il vostro perché e volete condividerlo, ne sarò felice.
Per me il primo stimolo per scrivere su un blog, nella vita premammica, è stato la scrittura. Da sempre scrivo, annoto, leggo, rileggo, cito e comunico scrivendo con me stessa e con parenti e amici. Ho avuto quaderni, diari, ecc. ecc. Poi anni fa ho aperto un blog prima su msn  (troppo ggggiovane anche per me all’epoca!), poi su splinder (r.i.p.), che ora custodisco gelosamente visto che non sono riuscita a importarlo. Alla fine sono arrivata qui, e mi sono sentita più a casa, più libera di comunicare anche con altre persone – diciamo che sono passata dal diario segreto nascosto in camera, al diario di scuola che gira tra i banchi.
Lo stimolo successivo invece, e il più forte, è stato la nascita della Gnoma. E qui c’è il primo perché: da subito ho cercato in rete risposte e rassicurazioni, e credo che molte mamme scrivano o leggano proprio per questo. E penso che alla base ci sia il fatto che nel mondo “reale” manca proprio quella rete che in rete (ahahahaha!!) si trova. La mia famiglia è lontana e con una buona dose di fuso orario a dividerci, la famiglia di C. è più vicina ma è diverso, e comunque per carattere sono più riservati, quindi le mie ansie e preoccupazioni e curiosità e il mio bisogno di sentirmi normale nel delirio di quei primi mesi hanno trovato pace solo online.
D’altra parte una sottile vena di egocentrismo mi spinge a pensare che quello che vivo e sento possa essere interessante/utile per qualcuno, soprattutto per quelle donne che passano o passeranno attraverso quella centrifuga improvvisa che è la nascita di un figlio. Lo stesso motivo per cui investo di parole amiche e conoscenti incinte: perché vorrei davvero che tutto quello che ho sperimentato sulla mia pelle potesse in qualche modo diventare utile per un’altra mamma. Insomma come una Mommypedia ecco, che non sarebbe male. Anzi lancio ufficialmente l’idea, la facciamo????
Comunque, l’idea di base che mi gira per la testa, anche guardando i miei genitori e i miei nonni e come hanno vissuto loro la prole, è che le mamme di oggi vivono la loro mammitudine come un’esperienza straordinaria. Per i miei fare figli era una cosa normale, nascevano, crescevano, uscivano di casa, ecc. Le malattie erano malattie, i capricci solo capricci, le priorità chiare e molto legate alle necessità. Oggi è diverso. Un po’ per il lavoro, un po’ per l’inquinamento, un po’ perché metter su casa è un’impresa. Un po’ per i soldi che sono pochi e non si sa se tra qualche anno avremo euro, dollari, yen o il baratto, un po’ per quello che leggi sui giornali. Un po’ per tutto, ma credo che oggi ci voglia qualche grammo in più di coraggio e tenacia, per fare figli, rispetto a qualche decennio fa. E forse è per questo che rispetto ai miei io mi sento un po’ paranoica e vivo tutto con un’intensità decisamente superiore: le malattie sono esperienze epocali, i capricci un sintomo da analizzare. Magari è anche solo perché sono mamma da “solo” due anni e “solo” di una bimba. Ma insomma, gira e rigira quest’idea mi torna ciclicamente. E non sono ancora riuscita a capire se questa idea mi piace o no.

7 commenti:

  1. Ciao! Leggo oggi per la prima volta il tuo blog...e condivido tutto ciò che hai detto! hai scritto quello che penso anche io...io ho scoperto da poco questo mondo virtuale di mamme e mi piace un sacco perchè nel mondo reale non ho amiche mamme purtroppo..perchè ho 26 anni e devo finire l'università e tutte le mie amiche parlano ancora di aperitivi, smalto alle unghie e borse firmate...e di certo non gli va di ascoltare storie su pannolini e mocci..così ho aperto un blog pure io per raccontare di me nella speranza che qualcuno legga e mi dica che condivide o che c'è passato...e anche nella speranza di trovare voglia di studiare che in questi giorni è ASSENTE... se ti va vieni a visitarmi..non so se ti piacerà..non sono brava come altre mamme, ma ci provo...ciao

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    1. p.s. anche io ci sto per la mommypedia!!! ho così tanta voglia di raccontare le mie esperienze...infatti non vedo l'ora che qualche mia amica resti incinta!! una mi ha già chiesto le prime sensazioni che si sentono e se c'è qualcosa per accorgersi che si è incinta...

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  2. Sante parole! Io ho aperto il mio blog solo di recente e in un momento in cui avevo tanto da dire, ma non molti a cui interessava capire fino in fondo il turbinio di emozioni che mi aveva sopraffatto con la gravidanza. Alcuni riuscivano solo a vedere la mia pancia, altri invece non volevano vederla. Peccato che io ero e sono sia incinta che donna, amica, moglie e lavoratrice.
    Premetto che non ne so ancora molto sulla maternità, ma ci sto per la Mommypedia! Contribuirò man mano che imparo, d'altronde non è sempre così che si fa?

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  3. Anch'io sono arrivata qui girovagando tra i blog e mi è piaciuta la riflessione. Immagino che ognuno di noi inizi a scrivere perchè ha un argomento in mente poi le giornate portano via dei pensieri e ne aggiungono altri. Io vorrei tanto poter mettere nero su bianco tutte le emozioni di questi 7 anni di maternità. Mi è capitato in dono un bambino speciale che mi ha cambiata tanto e chissà, a forza di essere sempre gli unici su tanti, mi è venuta voglia di vedere se invece qualcun altro poteva avere i dubbi e le paure che ho vissuto io. Magari non accadrà ma mi piace l'idea di avere un cesto dove buttare le riflessioni, magari a casaccio, per non dimenticarle. Magari un giorno le leggerà mio figlio e potrà usarle per capire meglio se stesso.

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  4. Ciao trovo il tuo post davvero illuminante...nel senso che fa luce su un argomento del quale secondo me non si parla abbastanza, ovvero l'essere mamme oggi.
    Secondo me gli aspetti interessanti sono 2:
    adesso si sente così bisogno di condividere cercare in rete, aprire blog, confrontarsi, perchè lo si faceva anche prima, ma al parchetto.
    Adesso manca questa forma di comunicazione tra mamme, io me la ricordo la mia mamma al parco sulla panchina con le altre mamme...adesso non ci sono e quelle che possono andarci...sono considerate fortunate a volte in senso dispregiativo.
    Ma vi sembra possibile che non mandando mia figlia al nido per farla socializzare debba cercare per mari e monti ludoteche, centri incontri ecc..e poi se ci vado mi devo sentire anche un po' new age!
    Ma scusate i bimbi dove sono?
    Al nido, a nuoto, a danza, a pianoforte, con la nonna e con la tata.
    l'altra questione non meno importante è come viviamo oggi le cose, come dici tu le malattie sono tragedie e i capricci vanno analizzati. Il problema???
    IL TEMPO.
    Adesso non c'è tempo per ammalarsi (dobbiamo prendere ferie, chiamare nonni, baby sitter ecc) e certo conosciamo più cose ed è un bene per tutti, ma non c'è tempo nemmeno per i capricci, fa i capricci? c'è la soluzione si fa così si fa cosà!! E invece...semplicemente fa i capricci perchè è un bambino e a volte l'unico modo che ha per farsi intendere è piangere.
    Che ne pensate?
    Francesca
    PS: assolutamente d'accordo nel dare vita ad un Mommypedia!!

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  5. grazie a tutte!! Mi avete dato un sacco di spunti, e si @happyandcrazyfamily il tempo è davvero un problema, e una variabile impazzita.
    Comunque direi che la Mommypedia può prendere ufficialmente il via! Seguiranno aggiornamenti! :)

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  6. Ciao sono capitata qui solo oggi e sono d'accordo con quello che scrivi, per me la maternita e stato il periodo più bello della mia via ( tra l'altro credo che la mia Pupa e la tua Gnoma abbiano la stessa età ), e ovviamente si per la mommypedia ci voglio essere a darti una mano a sviluppare il progetto! Notte

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