Tornare a
scrivere. Dopo mesi.
Come si fa? Perché si fa?
Come, non lo so. Giro intorno alla pagina bianca da settimane, mastico parole prima di addormentarmi, rigiro frasi mentre cammino. E oggi, senza un motivo e senza un fine, lo faccio.
Perché lo so. Perché non ho mai smesso. Perché scrivere fa parte dei miei istinti. Perché mesi faticosi e pieni rallentano la volontà e la imbrigliano ma poi sotto sotto la brace continua ad ardere.
Perché nonno non c’è più da ottobre, mamma non c’è più da un anno e mezzo, e io non ho ancora accettato la loro partenza.
Perché le gnomette crescono, fioriscono, diventano ogni giorno più divertenti e polemiche e gioiose e riflessive e piene di vita e volitive e forti di una loro esistenza piena e rigogliosa che lentamente, giustamente, inesorabilmente si colora di voci e presenze non nostre.
Perché io e C. affrontiamo burrasche e tunnel mano nella mano, ogni volta felici di ritrovarci insieme, consapevoli di quanto questo non sia né scontato né facile.
Perché il lavoro prende molto e dà poco, ma già poco di questi tempi è qualcosa.
Perché la primavera è arrivata anche se si gela, perché l’estate si nasconde dietro l’angolo e perché ho talmente tante cose da fare e da organizzare che almeno questo angolino me lo voglio riprendere.
Come si fa? Perché si fa?
Come, non lo so. Giro intorno alla pagina bianca da settimane, mastico parole prima di addormentarmi, rigiro frasi mentre cammino. E oggi, senza un motivo e senza un fine, lo faccio.
Perché lo so. Perché non ho mai smesso. Perché scrivere fa parte dei miei istinti. Perché mesi faticosi e pieni rallentano la volontà e la imbrigliano ma poi sotto sotto la brace continua ad ardere.
Perché nonno non c’è più da ottobre, mamma non c’è più da un anno e mezzo, e io non ho ancora accettato la loro partenza.
Perché le gnomette crescono, fioriscono, diventano ogni giorno più divertenti e polemiche e gioiose e riflessive e piene di vita e volitive e forti di una loro esistenza piena e rigogliosa che lentamente, giustamente, inesorabilmente si colora di voci e presenze non nostre.
Perché io e C. affrontiamo burrasche e tunnel mano nella mano, ogni volta felici di ritrovarci insieme, consapevoli di quanto questo non sia né scontato né facile.
Perché il lavoro prende molto e dà poco, ma già poco di questi tempi è qualcosa.
Perché la primavera è arrivata anche se si gela, perché l’estate si nasconde dietro l’angolo e perché ho talmente tante cose da fare e da organizzare che almeno questo angolino me lo voglio riprendere.
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