Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

1/17/2013

Gnoma, versione .3

La Gnoma, nella sua versione 3enne, presenta aggiornamenti interessanti e spesso irresistibili, rispetto alle sue edizioni precedenti.
Devo dire che la miglioria più eclatante e rigenerante riguarda il sonno. Che me l’avevano detto in molti che dopo i 3 anni iniziano a dormire. Che la scuola materna aiuta. E io pensavo: va beh ma non è detto. E la materna poi che c’entra? Mica fa miracoli. E invece. A scuola li stancano come degli alpini con attività di ogni genere, motorie intellettuali creative sociali ecc. Li nutrono con sostanze di vario tipo compresi budini al cioccolato (che ok è ecosolidale ma che mossa scorretta! Pizza e budino, per forza son contenti!!), e poi li fanno dormire, a quelli del primo anno. Si, dormono. Ma non più di un’ora, un’ora e un quarto. In un sacco a pelo, in semiluce, con i grandi che giocano proprio fuori dalla porta. E quindi tu al pomeriggio ti ritrovi questa bimbetta di un metro e due bruscolini, con la faccetta stanca e le occhiaiette simili alle tue, che dopo tre giochi, un cartone, una cena e un bagnetto incomincia a sbadigliare, stropicciarsi, intenerirsi tutta, per poi trascinarsi e trascinarti nel letto per una favola e finalmente crollare. Dormire. Anche tutta la notte. Intera. Senza fiatare.
Stanotte per dire mi sono svegliata a far la pipì – thanks Panza, per l’allenamento preparatorio all’addio al sonno appena riconquistato – e mi sembrava così strano. Nessuno mi aveva chiamata, reclamata, neanche per bere. Neanche per farmi vedere che ha bevuto da sola, unico risultato ottenuto fino ad oggi con la bottiglietta vicino a lei sul comodino per cercare di non farmi svegliare dalla sua sete.
E si, è bellissimo dormire. Riposarsi. E si, finirà prestissimo, circa tra quattro mesi. Ma almeno stavolta lo so per certo, che prima o poi nella mia vita tornerò a godermi notti di sonno filato, come fosse una cosa normale.
Nella sua versione .3 inoltre, la Gnoma presenta una notevole dose di simpatia e umorismo, accompagnata da una sfacciatissima fortuna al gioco Uno, che mi priva del dubbio se lasciarla vincere o no perché tanto vince sempre lo stesso. D’altro canto ha una capacità degna di premi internazionali di improvvisare dal nulla capricci e pianti strazianti. Con quella intensità di lacrime e occhi da cerbiatta e frasi strappalacrime (tipo “mi hai spezzato il cuole. Si è ploplio lotto e non si aggiusta”) tarati esattamente per minare il mio nervo e la mia psiche. Ha una straordinaria propensione per i cartoni animati che ci ha portati ad inaugurare una nuova, splendida stagione sociale: al cinema con la Gnoma. Bellissimo, devo dire, emozionante anche per noi: la metropolitana, la ressa del centro il sabato pomeriggio, i pop corn e le caramelle, le poltrone che hanno anche rialzini e cuscini per i bambini, mica i cappotti ripiegati e stropicciati per sempre come quando ero piccola io. Il suo stupore, la sua bravura, la sua scoperta.
La versione .3 si caratterizza per autonomie sempre più evidenti, senza aver ancora perso quel profumo di cicciottina, quel calore nell’incavo del collo che mi rilassa più di qualsiasi altra cosa al mondo, quello sguardo pieno e pulito che ha cambiato il mio modo di vivere e pensare e amare.
La versione .3 presenta come effetti collaterali una disdicevole dipendenza da parte dei genitori, che se la godono appena possibile, un divertimento che era insospettabile nella versione .0 e quello stupefacente fenomeno per cui ogni giorno che passa pensi che riesci a volerle sempre più bene, e che sai che questa crescita esponenziale non si fermerà più.




3 commenti:

  1. è proprio (anzi, ploplio) vero! ed è proprio così: ci si diverte insieme, e tanto! ciao cara, buona giornata!

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  2. che bello sapere di essere a inizio percorso e che la strada verso la crescita dei piccoli riserva ancora molte sorprese :) attenderò i 3anni con piacere :D

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