Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

10/09/2012

Autunno


Insomma è un periodo così.
Un periodo di trasferte lavorative di C., che in cambio hanno portato i miei (= mio papà e A., la moglie) per una settimana a casa con me e la Gnoma. Che vuol dire pasti sani pronti e caldi, spesa fatta, relax e coccole di vario genere - molto piacevole direi.
Un periodo di attesa e preparazione, di dita incrociate e novità dette a mezza bocca, che ci vuole ancora un po' per dirle a bocca intera. Un periodo di stanchezza, di pensieri, di riflessioni.
Un periodo difficile sul lavoro. In cui stento a riconoscere me e chi mi sta accanto, in cui mi sfuggono i meccanismi forse semplicemente perché non mi piacciono.
Un periodo in cui l'autunno che incombe fa sentire in qualche parte di me delle angosce e delle ansie che mi ricordano i primi giorni a casa con la Gnoma, dopo la sua nascita. Con l'ormone in subbuglio, la lacrima sempre pronta, la paura di non sapere più chi ero e chi sarei diventata, il terrore di sbagliare, la testa piena di pensieri e teorie, il cuore pieno di amore e paure, e in mezzo bloccata nel non sapere cosa fare.
A volte mi chiedo se quei buchi neri siano ereditari, in qualche modo. Mia nonna è stata depressa, depressa davvero, per anni. Non mi ero mai posta troppe domande, finché non ho vissuto quelle settimane difficili, di baby-blues o come volete chiamarlo. Sicuramente ha inciso avere lontana la mia famiglia, e il tempo, e le giornate in cui improvvisamente alle 5 del pomeriggio il sole spariva, e una Gnoma affamata e insonne, e lo stare a casa, dopo anni di lavoro incessante. Ma in qualche modo ho capito. Ho sentito la capacità di quei buchi neri di allargarsi e inghiottire tutto, se sei sola, se non stai attenta, se non hai chi ti guarda con amore e apprensione. E ho avuto un po' paura, perché la verità è che non puoi abbassare la guardia, mai. Che non devi abbassarla neanche guardando chi ami, per vederli davvero, e in caso aiutarli. Che nessuno, nessuno è al riparo da quegli agguati della mente e del cuore. E che l'unica salvezza è la cura, quella cura che è attenzione, amore, premura, accoglienza e coraggio di vedere quello che succede.
Perché l'autunno, a volte, arriva quando meno te lo aspetti.


6 commenti:

  1. Bisogna stare sempre all'erta. Cincindarsi di persone attente. Ma godersi senza paura i momenti in cui è estate! Un bacio

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    1. Hai ragione!! E in effetti lo faccio, e con tutto il cuore. Ma ogni volta che sento riaffacciarsi quella sottile linea di ansia mi sembra di rivivere quelle giornate ed è ogni volta una sorpresa pensare che le tracce siano ancora lì, così presenti!

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  2. c'è poco da aggiungere, solo un abbraccio che si unisce alla premura che ti circonda

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  3. Ti abbraccio forte. E ti capisco perfettamente. Anche io mi dico sempre che non devo mai abbassare la guardia.

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  4. un post bellissimo, in cui mi riconosco molto...

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  5. capisco perfettamente, e ti dico di più in quel buco stavo annegando e ho promesso che mai più avrei permesso agli eventi, le persone di avere un peso maggiore del benessere di me stessa. Mi hanno insegnato ad analizzare gli accadimenti e a valutarli con distacco, ma è faticoso. Questa è la battaglia che combatto ogni giorno. Ti abbraccio fortissimo.

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