La verità è che volendo avrei potuto trovare due minuti per scrivere qualcosa, ma i miei neuroni erano tutti concentrati e tesi per non perdere pezzi.
Da dove cominciare?
Dal lavoro, per esempio... Che se lavori da quasi nove anni nella stessa azienda, quando cambi ruolo e arriva un nuovo capo è sempre un momento strano. Perchè non hai l'adrenalina del nuovo lavoro, ma cambiano molte cose lo stesso. Cambiano gli equilibri, e i tuoi riferimenti. E cambia anche il modo in cui le persone si rapportano a te. Perchè il mondo è pieno di gente che utilizza come metro di misura per amicizia e sorrisi solo e unicamente la quantità di potere in ballo. Quanto può tornare utile. Tristissimo, devo dire, ma molto vero. Gente che parla male come sport e pensa che farlo tutti i giorni faccia bene. Gente che si crede furba e fa delle bassezze di una tale banalità che neanche ti ci arrabbi. E poi ci sei tu, che devi riprendere ritmi diversi, parlare linguaggi nuovi, entrare in nuovi mondi e farli combaciare con il tuo. Niente di gravissimo, per carità, anzi - come tutte le novità magari porta anche cose buone. Ma come tutte le novità, richiede tantissime energie.Da dove cominciare?
A questo, uniamo la parte più impegnativa, un mutamento epocale nello spazio della vita familiare: dal lavoro ai lavori.
Dopo una serie di trattative condominiali durate due anni - e qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte sulla vita di condominio - siamo riusciti a prendere in affitto un locale vuoto accanto a casa nostra. Abbiamo fatto i lavori, ridipinto muri, comprato mobili e aperto un varco tra le due case: questo non vuol solo dire che stiamo più larghi e siamo più felici quando invitiamo qualcuno a cena. Vuol dire che la Gnoma ha la sua camera. A due anni e mezzo ha la sua bellissima, grande, coloratissima, emozionante cameretta. Quella che avevamo sempre voluto per lei, come l'avevamo sognata. Quella dove puoi immaginarti che cresca, che ci si possa rifugiare e divertire, che possa invitarci amici e dove possa tessere sogni e fantasie.
Mi ricordo ancora le mie camere di bimba - varie, visti i traslochi e la doppia versione da figlia di divorziati con camera a casa di mamma e camera a casa di papà. Non tutte mi assomigliavano fino in fondo, ma in tutte trovavo i miei angoli, le mie certezze, i miei punti di appoggio per riposare e per crescere. Ricordo ancora un sogno che facevo per addormentarmi, quasi adolescente, sotto le travi di legno nella cameretta a casa di mio papà. Una specie di pensiero beneaugurante. E il punto dove mettevo il mio triciclo giallo, nella camera a casa di mia mamma. E le scrivanie. E la luce che filtrava dalle finestre. E quel senso di sicurezza e amore e pace che solo una cameretta di bambino riesce a dare.
Ora che i lavori sono finiti, spero che questa casa possa essere il più a lungo possibile uno scenario adatto allo sbocciare della Gnoma, e alla gioia,all'allegria, all'ascolto e alla crescita di tutti e tre.
Accogliente, allegra, armoniosa. Con Amore. Tutto con la A.
E ora che i lavori sono finiti, ora che arriva la primavera e ci godiamo giornate lunghe e parchi assolati, spero di latitare un pò meno e avere più tempo per questa, di casa. Che sempre una forma di casa è, per quanto virtuale, no?
Tende Sala Cucina with Love |
Indovina il colore preferito della Gnoma?!? |
Armadio Gnomico |
Interno... ora ovviamente è già pieno! |
Gnoma al Parco... We love Spring!! cappotto Zara, pantagonna NatiNudi, leggings H&M, ballerine Naturino |
anche io non vedo l'ora che il mio nano abbia una sua cameretta tutta sua e non una stanza dove c'è un pò di tutto e la sua cullina!
RispondiEliminain camera del mio c'è la mia aula studio (nonstudio)...e un armadio che metà è suo e l'altra metà del papi...e un angolinoino mio...
Eliminae la camera da letto?
RispondiEliminaCaspita che mega armadio che c'ha la gnoma