Cappuccio e Cornetto

Cappuccio e Cornetto

4/30/2012

Genitori figli, e figli genitori


Essendo come credo di aver già detto parte di una famiglia di nomadi, girovaghi e traslocatori, la casa dove vivono oggi mio papà e sua moglie non è la stessa della mia infanzia o della mia adolescenza (giusto per la cronaca, neanche quella di mia mamma o dei miei nonni o di mia zia o di qualsiasi parente). Però casa di mio papà e sua moglie a qualsiasi latitudine ed in qualsiasi epoca ha lo stesso odore e la stessa atmosfera. Quindi ora che sono qui, all'alba dei miei 34 anni, in un letto che profuma di quell'inconfondibile profumo di casa, mentre mia figlia dorme nell'altra stanza beata di tutto l'amore che la circonda, mentre aspetto C. che arrivi domani, mi sento strana. Un po' figlia e un po' mamma. Un po' figlia adulta che si preoccupa dei genitori che cominciano a sentire gli anni che passano, e un po' anche mamma giovane che corre e gioca come una "pazzerella" con la figlia sotto il primo sole primaverile dopo settimane di pioggia.
Mi sento piena del mio passato e con i piedi già nel mio futuro. Mi sento che potrebbero succedere ancora tantissime cose. Mi sento il peso delle origini e anche la loro leggerezza. Mi sento serena per la Gnoma, perché tutto l'affetto che la nutre non può che farle bene, ma sento anche la complessità della storia che le porto. Mi sento bene, anche se a volte vorrei solo essere spensierata, che è diverso.
Mi sento come probabilmente si sentono tutti quando per qualche motivo tornano a dormire dai genitori, da adulti. Amando quel letto speciale, quelle lenzuola che non troverai mai da nessun altra parte al mondo, ma con la costante e precisa sensazione che quel letto è piccolo ormai.
Detto questo ora vado a dormire, perché quel sonno profondo e fiducioso di quando dormi dai tuoi, sentendo in sottofondo i loro rumori al risveglio e trovando la tavola della colazione pronta, fa bene alla salute. Un po' come il sole caldo e sincero di questa città, una medicina portentosa a quasi tutto.
Buonanotte ai genitori, ai figli, ai figli che sono genitori e ai genitori che sono figli. Perché tanto in qualunque punto tu sia, l'unica cosa che conta è l'amore.

2 commenti:

  1. ciao, ti leggo da poco...questo post è magnifico...e sopratutto verissimo!
    sentirsi "figli" ogni tanto è bello...ti rinnova una leggerezza nell'animo che difficilmente ritrovi in altri momenti!

    RispondiElimina
  2. la sensazione del letto ormai piccolo è così vera!!! mi sento anche io così quando sono dai miei.

    RispondiElimina

© 2011 - 2012 - 2013 - 2014 Cappuccio e Cornetto. Design and development by La Designerie.