Vivo molte vite, concentrate in 24 ore. Che poi non sono
sicura che siano effettivamente 24. A volte sembrano 510, altre un paio scarse.
Vivo la vita di mamma. Che sussulta ad ogni colpo di tosse,
che corre affannata da una scuola all’altra per portarle io, tutte e due,
almeno una volta a settimana. Che incoraggia, sgrida, chiede, osserva. Che
entra di notte in punta di piedi in camera loro e si gode quei due respiri
diversi e coordinati, quelle nuvole di sogni che sono promesse di realtà,
quelle mani rilassate su cuscini e peluches. Che organizza la festa di Frozen
per la quasi 5enne e sì, mi piace tantissimo. E quando Gnoma e MiniGnoma cantano
insieme Let it Gooooooo mi piace molto più di tantissimo. Che guarda Gnoma e sembra grandissima, e
MiniGnoma ancora piccola, poi invece no Gnoma è ancora piccola e MiniGnoma già
grande.
Vivo la vita di lavoratrice. Che corre in metro per prenderla
al volo e arrivare in tempo in ufficio. Che controlla le mail prima e dopo
cena, come se si dovesse scusare di avere un part-time a 7 ore. Che si snerva
per le diseguaglianze e per il razzismo che colpisce le mamme lavoratrici, e
che intanto fa di tutto per dimostrare che anche io valgo, come fosse il claim
di una pubblicità. Che si aggiorna nel tempo libero, ossia quando dovrebbe
dormire, o mentre cucina, o mentre con una mano gioca a Barbie o passa
pennarelli. Che vorrebbe crescere e non può neanche chiederlo perché è quella
che ha due figli.
Vivo la vita di figlia e nipote. Per di più a distanza. Che cerca
di carpire notizie e diagnosi, che usa Skype come fosse una Tac, che vorrebbe
inventare teletrasporto e ubiquità e che sa anche che questa distanza è insieme
condanna e salvezza. E vivo la vita di figlia e nipote in una famiglia
allargata, che meno male che c’è perché alla fine della fiera, quando i fili
del destino si stringono fino a far male, l’unica verità è che l’affetto in più
è l’unica salvezza. Sia esso affetto di consanguinei, di parenti acquisiti, di
mogli di, di persone dello stesso sesso o di altri continenti.
Vivo la vita di moglie, che cerca di mantenere in piedi una
vita di coppia nonostante tutto quello di cui sopra. Che ogni sera ringrazia
per ogni risata condivisa, ogni sguardo complice, ogni programma concordato. Che
avere Lui, accanto, cambia tutto. Lo rende affrontabile, condiviso, quasi
sempre gioioso e sempre con un senso.
Vivo la vita di donna. Ecco, quella un po’ meno in questo
periodo. Ma ci stiamo lavorando. Se non altro nei pensieri.
Vivo la vita di amica. Che per fortuna le mie amiche mi
conoscono e mi capiscono e ci sono, sempre e comunque. Anche quando non ci sono
io.
Ecco, questa sono io, oggi. E non rinuncerei a nessuna, di
queste vite, neanche per un attimo.
Nonostante le occhiaie.
Nonostante le occhiaie.
Per fortuna che esistono i weekend, i papà felici di fare i papà e l'erase paste della Benefit!
RispondiEliminaBaci! A te, alla piccola gnoma e alla grande minignoma!
bellissimo post! (e bellissime vite!)
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