Ci sono periodi nella vita in cui tutto sembra "normale", ma richiede tutte le tue energie.
Quando torni al lavoro dopo la maternità per esempio, con un nuovo ruolo e in un nuovo ufficio. Devi imparare cose nuove, tuffartici dentro testa cuore e pancia, scoprire che ti piace e che sei ancora capace, rinunciare alle comodità cui eri abituata, relazionarti con equilibri e sistemi nuovi.
Quando hai due figlie, per esempio. Età diverse e caratteri diversi ma esigenze imperiose e anche legittime. Esigenza di te, di base.
Quando scopri che il tuo personalissimo modo di essere mamma è di immergerti completamente in loro e con loro, di non risparmiarti, di confinare solo lo stretto necessario. Quando scopri che per te delegare è difficilissimo e le motivazioni non sono necessariamente nobili.
Quando cerchi di mantenere il tuo rapporto adulto di marito e moglie, uomo e donna, compagno e compagna ritagliando, con le energie possibili, pezzi di tempo di qualità in cui trovarsi e anche divertirsi. Che per fortuna quello ci viene bene.
Quando le ultime energie rimaste le devi convogliare sulla tua composita famiglia, ché tranquilli tranquilli non ci si può mai stare e perché tuo malgrado piano piano devi renderti conto che davvero i tuoi genitori non sono più giovani. Anche se dire che stanno invecchiando ti fa ancora troppa impressione.
Quando le tue amiche sanno e capiscono e trovano il modo per esserci anche in questa centrifuga.
Quando scrivere diventa un lusso e mentre ti addormenti sogni di un qualche chip nella testa che possa prendere nota dei pensieri e di quelle bellissime frasi che scorrono dietro le palpebre chiuse, nel secondo prima di trasformarsi in un sogno.
Quando torni al lavoro dopo la maternità per esempio, con un nuovo ruolo e in un nuovo ufficio. Devi imparare cose nuove, tuffartici dentro testa cuore e pancia, scoprire che ti piace e che sei ancora capace, rinunciare alle comodità cui eri abituata, relazionarti con equilibri e sistemi nuovi.
Quando hai due figlie, per esempio. Età diverse e caratteri diversi ma esigenze imperiose e anche legittime. Esigenza di te, di base.
Quando scopri che il tuo personalissimo modo di essere mamma è di immergerti completamente in loro e con loro, di non risparmiarti, di confinare solo lo stretto necessario. Quando scopri che per te delegare è difficilissimo e le motivazioni non sono necessariamente nobili.
Quando cerchi di mantenere il tuo rapporto adulto di marito e moglie, uomo e donna, compagno e compagna ritagliando, con le energie possibili, pezzi di tempo di qualità in cui trovarsi e anche divertirsi. Che per fortuna quello ci viene bene.
Quando le ultime energie rimaste le devi convogliare sulla tua composita famiglia, ché tranquilli tranquilli non ci si può mai stare e perché tuo malgrado piano piano devi renderti conto che davvero i tuoi genitori non sono più giovani. Anche se dire che stanno invecchiando ti fa ancora troppa impressione.
Quando le tue amiche sanno e capiscono e trovano il modo per esserci anche in questa centrifuga.
Quando scrivere diventa un lusso e mentre ti addormenti sogni di un qualche chip nella testa che possa prendere nota dei pensieri e di quelle bellissime frasi che scorrono dietro le palpebre chiuse, nel secondo prima di trasformarsi in un sogno.
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