Il giorno in cui ti chiedi quanto manca alle prossime vacanze, in cui rifletti
su cosa abbia senso in questa rincorsa tra doveri, piaceri, soddisfazioni,
sensi di colpa, corse, contrattazioni e compromessi. A cosa faresti se non
dovessi pensare ai soldi. Il giorno in cui hai paura a domandarti come farai
dopo, quando le Gnome saranno in due e gli incastri da fare così complicati che
neanche una partita a shangai. Il giorno in cui sei ancora tutta intrisa di
vita casalinga, di riordini, di piatti prelibati cucinati con cura, di giochi
con le tempere e di travestimenti da principessa, il giorno in cui rimetterti l’abito
di quella che lavora ti costa un po’ più fatica del solito. Il giorno in cui i
confini sono labili, e tu vorresti non dover scegliere così tanto, così
drasticamente. Il giorno in cui maternità, professionalità, femminilità,
intelligenza e amore si mischiano e si bilanciano, per un attimo, senza
cannibalizzarsi uno con l’altra.
Durerà poco, questo è certo: probabilmente già alle 17 di oggi scalpiterò dalla voglia di tornare a casa, correndo, dopo aver rimesso in funzione a dovere tutti i neuroncini professionali. Ma ora, con il mio bagaglio di due settimane di relax e famiglia e dedizione, mi godo questa manciata di ore in cui tornare in ufficio e lavorare e scrivere e discutere sembra normale e compatibile con mammitudine e panzitudine.
Durerà poco, questo è certo: probabilmente già alle 17 di oggi scalpiterò dalla voglia di tornare a casa, correndo, dopo aver rimesso in funzione a dovere tutti i neuroncini professionali. Ma ora, con il mio bagaglio di due settimane di relax e famiglia e dedizione, mi godo questa manciata di ore in cui tornare in ufficio e lavorare e scrivere e discutere sembra normale e compatibile con mammitudine e panzitudine.
E proprio parlando di maternità, oggi ho visto questo video
che è in realtà la pubblicità della Fiat500… devo ancora capire se mi piace o
no, se è un ennesimo mattoncino nella costruzione dello stereotipo della
donna-mamma sclerata che rinuncia a sé stessa perché divorata dai figli (che
giuro io le conosco, le donne-mamme che hanno tre figli e lavorano e hanno una
vita da adulte, anche!), o solo una (facile?) ironia su quei momenti di buio
che ogni mamma attraversa – moltiplicandoli credo esponenzialmente per il
numero di figli. Però mi piace l’idea che un brand decida di fare pubblicità
così, senza dover elencare i pregi del prodotto ma scegliendo un mondo e
trasformandolo in un punto di vista originale.
geniale il video e...beh..sul rientro condivido molto, quasi tutto, soprattutto l'alternanza di benessere/aspettative la mattina quando ti svegli alle prese con il rientro in ufficio e la malinconia delle cinque quando il piccolo/la piccola escono dall'asilo e a prenderli non ci siamo noi.
RispondiEliminabaci e una carezza alla pancia